sabato 28 gennaio 2012

VIOLENZA: abusi - libertà negate - indifferenza - prevaricazione

Basta violenza!
Quante volte lo si sente gridare! Quante volte lo abbiamo gridato a noi stesse, agli altri: basta violenza! Eppure sembra che la violenza non ci voglia proprio mai abbandonare. Non volermi abbandonare. La violenza fisica, psicologia, morale è sempre entrata nella mia vita, così come in quella di tante altre donne. Entrata dalla porta principale o da quella di servizio senza crearsi problemi o fare distinzioni. Si è soffermata sulla mia pelle, entrata dentro la mia mente, la mia anima, la mia essenza e ha lasciato segni… visibili o nascosti dietro pieghe di lacrime inespresse... o di grida soffocate nel cuscino per evitare di farle ascoltare, anche a me stessa, per pudore o, peggio, per vergogna… Chi ha subito violenza sa di cosa parlo. Parlo di violenza! Quel senso tangibile di paura che di continuo ti assale e  che  viola i diritti di donna, di persona, di essere umano e che fa reagire con rabbia, con dolore, con disperazione. Una violenza che ti fa cadere sempre dentro la stessa spirale di vita, di persone, di situazioni e che ti trascina verso il basso, senza speranza di risalita. E se anche la violenza fisica lascia segni sul corpo, rimarginabili, i segni e le ferite nell’anima, nel cuore, nella mente di una violenza psicologica, quella che non si rivela allo sguardo nudo, sono più difficili da guarire, da sopportare… da tirare fuori. La violenza subita induce al non rispetto per se stessi, ma alla ricerca continua, alla richiesta continua di questo rispetto-amore di cui si ha bisogno, necessità ... Un rispetto chiesto agli altri.. che non ti daranno mai, perché tu stessa non riesci a rispettarti! Tu stessa inneschi meccanismi di non rispetto! nel continuo desiderio di voler essere riconosciuta come Donna, come essere umano degno di tale nome da chi non ne conosce il significato, l’essenza o il valore.
Una riflessione questa mia di oggi scaturita dal cuore dopo giorni di solitudine e di immersione interiore che ho ricercato e voluto, per capire. Perché si possono leggere trattati o studiare teorie dei più grandi luminari e dottori in psicologia e restare ‘ignoranti’ della verità che cerchiamo per noi stessi e che ‘sappiamo’ essere l’unica che può aiutarci. La maggior parte delle volte si assimila a livello mentale ciò che leggiamo o studiamo e si usano concetti astratti solo per dare spiegazioni concettuali fine a se stessi, pensando di essere arrivati alla comprensione del tutto ma … se non si riesce ad entrare nel proprio sé interiore, a meditare sulla propria verità… nulla verrà compreso e raggiunto nell’amore e nella compassione per il nostro essere.

Parole semplici, le mie,  che non hanno alcuna pretesa di essere verità assoluta o di dare spiegazioni psicologiche che non posso permettermi… ma dettate esclusivamente dal mio sentire interiore, da un dolore al quale cerco di dare una spiegazione, una risposta.  E che vogliono esprimere  una semplice denuncia affinché le catene vengano spezzate, le sbarre alla vita divelte, gli angoli vengano abbandonati e l’indifferenza faccia cadere il velo posto sul volto delle donne a nasconderne l’identità negata da spalle voltate.( Anna Rita Scheri)




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