Era da poco passata la mezzanotte quando la porta si
aprì dall’esterno e qualcuno entrò nella casa. Nel buio completo della notte le
luci rimasero spente, mentre l’essere che era entrato vagava per la stanza
senza far rumore, senza emettere un solo respiro. Poi, lentamente, si avvicinò
ad una poltrona illuminata da un raggio di luna. Posò il bastone intagliato con
strane figure contorte e spaventose, si
tolse il mantello che copriva la scarna figura, poggiò il nero cappello sopra
un mobile lì accanto e si tolse la maschera dal volto. A favore della luce lunare essa apparve di un
colore bianco grigiastro con zigomi segnati di nero e il contorno degli occhi del
rosso del fuoco di una brace quasi spenta.
Si tolse le scarpe e poi la giacca strappata, i pantaloni smunti e quasi
laceri… la camicia sporca e insanguinata. Privo dei suoi abiti rimase poi così,
fermo per un istante, nudo e liberato. Accasciandosi quindi esausto sulla poltrona
che lo accolse nell’invisibilità delle sue forme l’essere pensò: “Finalmente un
giorno di riposo! Oggi saranno gli stessi esseri umani a mettere in scena il loro
terrore! E non avranno bisogno di me.” E
in quel preciso istante, il calendario appeso alla parete si illuminò mentre
una pagina si staccava, mostrando la data di quel nuovo giorno: il 31 di
ottobre… festa di Halloween. (Anna Rita Scheri)
mercoledì 31 ottobre 2012
venerdì 5 ottobre 2012
E se .... ?
Ore 14:00. Ottobre 5, 2012.
Sono seduta su un vagone della metropolitana dopo ore passate a ‘sbattermi’ dentro un
ufficio. Sto tornando a casa. Ho un libro tra le mani che vorrei finire di
leggere. Ad un tratto però qualcosa distoglie la mia attenzione dalla pagina che
sto leggendo e mi guardo attorno. Guardo la gente, ce n’è dovunque: seduta, in
piedi, appoggiata alle pareti, attaccata alle porte… Gente che sta in silenzio. O almeno così mi
sembra, in quanto non percepisco rumori... Neppure quelli assordanti, in genere, del
treno che scorre sulle rotaie. Continuo a guardare quella massa di persone che
mi dà l’impressione di essere inanimata, o meglio, priva di una propria volontà
di reazione, come se fossero esseri che seguono un qualsivoglia ruolo senza
averne diretta coscienza. Il tempo sembra essersi fermato, continuo a guardarli e la domanda che sorge, senza aver
seguito nessuna riflessione mentale, mi lascia perplessa. E se tutta questa
gente non esistesse? Mi chiedo facendo seguire
il punto interrogativo da un’altra domanda, più che pertinente alla prima: che
cosa cambierebbe? E cosa cambierebbe su questo nostro pianeta Terra se fosse
privato dei sui abitanti umani? Continuo imperterrita a chiedere senza aver
voglia di cercare alcuna risposta. E se non ci fosse neppure la Terra? Cosa
cambierebbe nell’Universo? Quali equilibri andrebbe a far saltare, a rivoltare
se ad un tratto sparisse? Sempre se poi la Terra fosse importante per quegli
equilibri! Rifletto. O magari la sua non presenza sarebbe fautrice, invece, di
una nuova e maggiore armonia. Ma le domande ritornano. E se fosse l’Universo a
non esistere? Se ci fosse semplicemente un vuoto cosmico … il niente di niente…
il nulla? E se tutto questo che stiamo vivendo fosse un bluff? Se fossimo semplicemente
personaggi di una storia inventata, di un’illusione derivata da un pensiero
creativo sconosciuto che dirige la storia? Come quelle dei cartoni animati dove
i personaggi sembrano vivere, partecipare, emozionarsi, morire e tanto altro ma
che in realtà non esistono… In realtà non
Sono!
E, se fossimo proprio così, come
quei personaggi inutili che mostrano se stessi credendo nella loro vera utilità, e ci rendessimo conto del nostro
stato, se ne prendessimo coscienza… cosa succederebbe? Ci lasceremmo andare
smontandoci dalle linee della forma e lasciando a ricordo una semplice macchia
di colore su un substrato di materia sconosciuta? Oppure…. Oppure ci indigneremmo
di non avere possibilità di vita propria? Ci ribelleremmo? Inizieremmo a
pretendere di esserci, di esistere veramente? Di non lasciarci trascinare dal
susseguirsi di un racconto preordinato ed imposto e chiederemmo, allora, di poter
usare il nostro libero arbitrio? Oppure … Oppure faremmo di tutto per
ri-dimenticare la nostra strana origine per ritornare alla vita inanimata di
sempre? Prestabilita di sempre? E seduti su una metropolitana dentro una calda
giornata di ottobre che ci aspetta all’uscita della stazione … ri-assaporeremmo
un cielo ancora terso e un vento dolce che passa tra i capelli e gli abiti
ancor leggeri ri-aspettando il prossimo inverno
che… con certezza arriverà! Come sempre….
anna rita scheri
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