In un mondo che sembra girare per
tutti nello stesso verso, in cui la Terra ruota attorno allo stesso asse e il
tempo è scandito così dalle stagioni, dagli anni, dai mesi, dalle settimane,
dai giorni, dal buio e dalla luce, dalle ore, dai minuti, dai secondi uguali
per tutti, tutto ciò che vive su questa Terra è in realtà un piccolo mondo a
sé, con la propria orbita, con i propri tempi, il proprio modo di essere e
percepire. Il battito d’ala di una farfalla sarà diverso dal rotolare di un
masso giù dalla montagna, eppure entrambi eseguono un movimento. Il becco
infilato dentro il calice di un fiore di un colibrì sarà diverso dalle zanne di
un leone affondate dentro la carne di una tenera gazzella, ma entrambi si
nutrono. La pelle di un indigeno, intento a cercare di inventare una nuova
trappola per catturare un animale, è diversa da quella di un europeo che lavora
dentro un laboratorio di ricerca per debellare un nuovo virus, ma entrambi usano
il ragionamento… Anche se tutto sembra andare verso uno stesso scopo, il
muoversi, il nutrirsi, il ragionare, ognuno lo fa però in modo diverso, in base
alle proprie esigenze corporee, psichiche, ambientali e razziali. Se tutto
questo lo rapportiamo al solo genere umano, pur pensando che si muova sullo
stesso asse, scandendo lo stesso tempo, usando lo stesso cervello, ci rendiamo
conto di quanto ogni persona sia diversa l’una dall’altra. L’evidenza assoluta
sta nell’aspetto fisico. Difficile trovare un uomo uguale all’altro, e pur
nelle somiglianze più palesi, se guardiamo bene, c’è qualcosa di difforme….
Allora mi chiedo: perché invece per quanto riguarda l’interiorità, i
sentimenti, i pensieri, si crede troppo spesso che gli esseri umani non siano poi
così dissimili l’uno dall’altro? Perché si pensa che in fondo l’amore sia un
sentimento uguale per tutti, che il dolore sia percepito nella stessa maniera
con le stesse scale di valori, che i comportamenti debbano essere per forza
razionalmente, scientificamente, psicologicamente, allineati su uno stesso
tracciato per tutti?
Per il DNA, base fondamentale della vita nel cui interno si trovano i cromosomi con tutte le informazioni genetiche che si trasmettono da un individuo all'altro, c'è un'alta improbabilità che due persone possano averlo uguale. Ed esistono situazioni di vita, di scelte differenti per ogni essere umano, pur vivendo nello stesso ambiente sociale, familiare, culturale o razziale e potrei andare avanti all’infinito con altri esempi dello stesso genere.
Per il DNA, base fondamentale della vita nel cui interno si trovano i cromosomi con tutte le informazioni genetiche che si trasmettono da un individuo all'altro, c'è un'alta improbabilità che due persone possano averlo uguale. Ed esistono situazioni di vita, di scelte differenti per ogni essere umano, pur vivendo nello stesso ambiente sociale, familiare, culturale o razziale e potrei andare avanti all’infinito con altri esempi dello stesso genere.
Le persone che si incontrano
difficilmente sono percepite nello stesso modo da ogni singolo individuo.
Diverso sarà il modo di recepirle, valutarle, accettarle e anche se così non fosse,
e a cambiare fosse solo il contesto, inevitabile sarebbe il cambio d’atteggiamento.
Molto spesso si fa l’errore di
generalizzare, di credere che tutti possano rispondere a livello emotivo o
logico nella stessa maniera nelle stesse situazioni, che le nostre esperienze
possano valere anche per altri. Pur vivendo nell’era dell’individualismo,
aborrendo ogni forma di collettivismo, si è comunque portati a pensare alla
massificazione dei sentimentalismi, delle azioni, dei ragionamenti, delle
soluzioni… Ma se ogni uomo esprimesse se stesso nello stesso modo di tanti
altri come lui, non esisterebbe il pensiero creativo, non esisterebbe l’arte e
l’espressione amorosa piena di sfumature, perché comporrebbero tutti la stessa
canzone, dipingerebbero tutti lo stesso quadro, scriverebbero la stessa poesia oppure
galleggerebbero tutti dentro lo stesso nulla.
Quando capita di parlare dei nostri
problemi, affanni, difficoltà, ci sentiamo dare sempre le stesse risposte, le
stesse soluzioni, fare gli stessi rimproveri, eppure nessuna delle persone con
cui parliamo ha incontrato chi noi abbiamo incontrato, vissuto la nostra vita,
amato nel nostro modo, subito ciò che noi abbiamo subito col nostro sentire,
eppure, tutti si sentono in grado di trovare la soluzione che noi non abbiamo
trovato mettendo in moto un ragionamento logico e analitico del tutto personale…
Eppure in molti cadono dentro questo tranello e si lasciano trasportare,
guidare… comandare…e, purtroppo … manipolare!
Concediamo invece comprensione e benevolenza
alla follia e all’irrazionalità personale, al nostro modo unico di essere e di
pensare. E lasciamo anche che gli altri esprimano loro stessi… perché, qualcosa
potrebbero comunque insegnarci…
(anna rita scheri)