Era da poco passata la mezzanotte quando la porta si
aprì dall’esterno e qualcuno entrò nella casa. Nel buio completo della notte le
luci rimasero spente, mentre l’essere che era entrato vagava per la stanza
senza far rumore, senza emettere un solo respiro. Poi, lentamente, si avvicinò
ad una poltrona illuminata da un raggio di luna. Posò il bastone intagliato con
strane figure contorte e spaventose, si
tolse il mantello che copriva la scarna figura, poggiò il nero cappello sopra
un mobile lì accanto e si tolse la maschera dal volto. A favore della luce lunare essa apparve di un
colore bianco grigiastro con zigomi segnati di nero e il contorno degli occhi del
rosso del fuoco di una brace quasi spenta.
Si tolse le scarpe e poi la giacca strappata, i pantaloni smunti e quasi
laceri… la camicia sporca e insanguinata. Privo dei suoi abiti rimase poi così,
fermo per un istante, nudo e liberato. Accasciandosi quindi esausto sulla poltrona
che lo accolse nell’invisibilità delle sue forme l’essere pensò: “Finalmente un
giorno di riposo! Oggi saranno gli stessi esseri umani a mettere in scena il loro
terrore! E non avranno bisogno di me.” E
in quel preciso istante, il calendario appeso alla parete si illuminò mentre
una pagina si staccava, mostrando la data di quel nuovo giorno: il 31 di
ottobre… festa di Halloween. (Anna Rita Scheri)
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