giovedì 5 aprile 2012

L’abisso della solitudine e la speranza nel social network


La solitudine è un abisso nel quale si ha sempre paura di cadere, ma cercare di alleviare la propria attraverso un pc, collegandosi ad un social network come facebook, significa affidare se stessi, le proprie paure ad un mezzo senza anima che mette in contatto persone di cui non se ne conosce la vita, il carattere, le abitudini ed è come cadere dentro un abisso ancor più grande dove, durante la caduta, si ha l’illusione di essere compresi ed ascoltati. La solitudine viene quindi riempita di sola aria che gonfia una realtà virtuale facendola sembrare il luogo adatto al viaggio della speranza.  Ma quando, dopo un tempo più o meno lungo, questa aria finisce a causa dell’interesse scemato, perché nessuno, o pochi, continuano a mettere il ‘mi piace’ sui post ‘rubati’ da altri profili o su parole di sconforto affidati ad una pagina in rete … la solitudine ritorna più pesante di prima e allora facebook diventa l’oggetto su cui scaricare la rabbia, su cui inveire perché ha deluso ogni aspettativa, non ha riempito quel vuoto che ci ossessionava! Ha deluso la speranza!
La speranza che viene affidata ad un social network e alla popolazione che lo ‘abita’ per alleviare i nostri dolori e darci comprensione, a volte, è tanta, troppa… Ma la colpa delle aspettative deluse è veramente di questo mondo virtuale che ci travolge?
La speranza è qualcosa di arcano che ci è stato inculcato da istituzioni, soprattutto religiose, con l’intento di governare sulla nostra vita nel momento in cui affidando all’inconoscibile i nostri sogni.. la nostra felicità… restiamo nudi e indifesi…. La speranza è una trappola dalla quale diventa difficile uscire se non ci si rende conto che attraverso essa si affida la propria vita a qualcuno o qualcosa che è esterno alla nostra volontà, alla nostra capacità di scelta. La speranza ci priva di quell’energia che scaturisce dal cuore, dai pensieri positivi… dal nostro agire cosciente e consapevole. Usare il libero arbitrio significa prendere in mano la nostra vita, essere padroni delle proprie scelte… e comprendere che la solitudine è solo uno stato d’animo condotto per mano dalla paura… paura di non farcela… di non riuscire a comunicare, ad esprimere la nostra unicità.

Ciò che molto spesso mi risulta ostico mandare giù, è proprio il constatare come una gran parte delle persone affidino al caso (che non esiste) o ad alcuni mezzi di comunicazione in rete la propria speranza di cambiamento. E poi regolarmente vederli delusi e cadere in depressione se nulla di ciò in cui avevano creduto  e sperato accade. Difficilmente si prende coscienza che nulla cambia se non cambiano le energie che ci circondano... se non cambiano i nostri pensieri, atteggiamenti... credenze. Certo difficile è cambiare un pensiero, uno schema mentale radicato ... ma averne coscienza significa rendersi conto di aver un problema da risolvere e bisogno di aiuto da richiedere a persone competenti e reali. Gli psicoterapeuti esistono per questo e non è degradante rivolgersi a loro, bensì è prova di coraggio nel desiderio di voler veramente e realmente cambiare i nostri parametri di vita... e non solo a parole. Affidare il superamento della solitudine, nuove apettative, a ciò che che è esterno alla nostra vita, chiamando in causa una speranza che non esiste, se non come parola, non dà il cambiamento. Affidare il cambiamento ad un social network è un atto irresponsabile. Prendiamone coscienza e agiamo personalmente .... Agiamo su noi stessi. (ar s)

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