Viviamo tutti nell’errata idea
che l’amore sia sostenuto dal bisogno. Siamo cresciuti dentro la malsana idea che l’anima gemella fosse
l’altra metà della mela di cui non possiamo fare a ameno per formare il frutto
completo dell’amore. Quando parliamo del nostro fidanzato/fidanzata,
marito/moglie o amante, diciamo spesso: è la mia metà! Ma la metà di cosa? Noi
siamo esseri completi , di quale altra metà dovremmo aver bisogno? L’amore
basato sul bisogno, e dovremmo rendercene conto prima di impazzire dalla noia o dal dolore
quando ci accorgiamo che l’altra metà marcisce e non ci sostiene più,
ricominciando la ricerca di un’altra metà fittizia, è malato! E l’amore malato
non dà felicità. È la compensazione di una mancanza che ci tormenta, di una
necessità che ci fa vivere mezza vita e che chiede continuamente compensazione
attirando un’altra mancanza ed un’altra necessità. E la compensazione si
trasforma quindi in simbiosi … il non riuscire più a vivere, a nutrirci, a
piangere o gioire senza l’altra metà che ci sostiene e che sosteniamo. E
diventiamo come una colonna che pur essendo nata per vivere perfettamente eretta, ma priva della convinzione della sua stabilità,
si appoggia ad un’altra colonna affetta dal suo stesso male e che le si avvicina
piegandosi pericolosamente per essere a sua volta sostenuta. Perpetrando in
questo modo, l’ennesimo inganno
dell’amore del bisogno. Ed entrambe le colonne non si renderanno conto mai che se una di loro alla fine crolla, anche l’altra
la seguirà e che ciò che credevano fosse amore era stato solamente un bisogno
di sostegno, il bisogno del proprio io malato. Di un ego che chiede solamente,
invece d’esser l’io di un desiderio sano. Perché l’amore è solo desiderio e mai
bisogno.
“Io ho bisogno di te”, non c’è
frase più sbagliata nell’amore, ma gioiamo nel sentircela dire credendo
stupidamente che sia il sinonimo dell’io ti amo veramente …. mentre è solo la
menzogna dell’amore che non c’è. (anna rita scheri)